Che fatica!!!
A tutti coloro che mi avevano detto "dai è facilissimo"
vorrei mandare tanti improperi, ma siccome sono amici... li risparmio!
(Chi vuole intendere intenda)
Eccomi qua al mio primo giorno on line! Che emozione... mi sento come
una bimba al suo primo giorno di scuola elementare, emozionatissima e
spaventatissima! Qualcuno mi aiuti... siete tanti lì da qualche
parte e ci siete passati anche voi... per forza!
Una passione "Grande"
Gli astri mi vorrebbero passionaria, e sicuramente lo sono, eppure le
mie passioni si spengono con più velocità di quanta ce
ne abbiano messa per accendersi... ma va a capire... questi astri a
volte non ci azzeccano tanto, oppure non c'è un altro aspetto
caratteriale da non sottovalutare, la pigrizia, quell'innato sentimento
che mi spinge ad abbandonarmi sulla poltrona lasciando sfumare il corso
in palestra, quello di stamping, quello in piscina, il mercatino dell'usato,
la battaglia sociale, e mille mille altre cose iniziate e abbandonate.
Eppure qualcosa resiste, una fiammella che non mi abbandona mai sin da
piccola ed è la passione per la cucina, una passione grande che
è sempre con me. Chiunque mi conosca ha avuto modo di provarlo,
ovunque sono stata ho lasciato traccia di una mia sperimentazione
culinaria... insomma la mia ispirazione non mi abbandona mai, non mi annoia,
anzi è contagiosa.
Dove affonda le radici questa mia passione? Forse è innata, o forse
è desiderio di emancipazione... eh sì... proprio così:
nella mia famiglia non si dedicava molto tempo alla cucina, grandi
lavoratori, tutti di corsa non "perdevano" molto tempo a cucinare
nella quotidianità, ma in certe occasioni, non solo per le feste,
ma quando a qualcuno di "famiglia e non" veniva voglia di fare
un cenetta speciale o un pranzo luculliano. Allora sì che la mia
casa si animava e si riempiva di gustose cose da mangiare e di grandi
scenografie. Ma il quotidiano era monotono e io, bimbetta golosa delle
scuole elementari, guardavo invidiosa e bramosa le mie compagne di scuola
che portavano per merenda gustosi dolcetti fatti con amore dalle mamme
- cuoche eccellenti - a me al massimo toccava un pezzo di pizza della
vicina panetteria.
Così ho deciso di ribellarmi, se nessuno faceva dolcetti per me, beh avrei dovuto farmeli da sola! Da allora ho iniziato a mettere le mani in pasta letteralmente, inutile narrarvi tutte ora le mie (dis)avventure, i miei tentativi falliti e le mie soddisfazioni. Una cosa è certa: da allora non ho mai smesso di sperimentare, provare, inventare. Detto ciò, non sono una brava cuoca, aspiro ad esserlo, ho tante ricette, che non seguo, ho alcuni piatti che sono il mio orgoglio, ho tanti plumcake non riusciti, ma il bello è proprio questo.
Grandi soddisfazioni e grandi disfatte!
La mia non è una cucina è una FUCINA!
A volte creo, a volte trasformo, a volte distruggo! in barba al grande
principio di conservazione della massa!
E quando elaboro c'è da stare attenti a dove poggi le mani prima
che qualcosa ti resti attaccato addosso!
Voglio iniziare con una ricetta speciale, facile, veloce, buonissima e fresca!
Visto che a Milano viaggiamo sui 38°!
Sono un successo garantito, un modo diverso di cucinare il pesce, sono un'"uscita di sicurezza"
per tutte quelle volte in cui non sai cosa fare e vuoi stupire i tuoi ospiti.
Si alzeranno tutti da tavola leccandosi i baffi come dei grossi micioni!
Buon Appetito!
In un tritatutto mettere 3/4 fette di pancarrè, un mazzetto di basilico, uno di prezzemolo,
uno spicchio d'aglio, sale e pepe, e tritare il tutto. Tagliare a dadini il tonno, passarli
nell'impanatura preparata, quindi infilare nei bastoncini due dadini di tonno e un pomodorino
alternandolo fino al completamento.
Predisporre una ampia padella con un filo d'olio, scaldare gli spiedini rigirandoli spesso sui
lati fino a completa doratura per complessivi 10 minuti circa.
Per servire preparare nei singoli piatti un letto di rucola appena condita con olio e sale
quindi adagiarvi gli spiedini e servire subito.
Domenica, ore 10.38
dopo le insistenze della mia cucciola che mi vorrebbe in piedi da un'ora,
decido di aprire gli occhi e guardo la sveglia, AHHHHHHHHHHHHHHH! Urlo disperata!
È tardissimo, abbiamo un appuntamento a pranzo con degli amici in un parco
per un picnic, se è bel tempo, ed È bel tempo!!!
Aiuto non ho neanche in casa gli ingredienti per preparare il dolce e il primo
piatto che devo portare.
L'urlo primordiale ha destato la mia dolce metà che riemergendo dalle profondità del sonno mi chiede: «Che succede?» «É tardissimo! Sbrigati! Devi andare a comprare tutto quello che manca!» Come un fulmine mi dirigo in cucina, metto su il caffè e la pentola per cuocere il riso, almeno mi porto avanti, è l'unica cosa che ho a casa. Nel frattempo la cucciola vuole il lattuccio, non lo beve mai... miseria proprio stamattina! Beh, il latte non c'è deve aspettare che torni papà dal super.
Intanto l'uomo delle caverne ancora disorientato dall'urlo appare sulla porta e candidamente: «Che dici faccio in tempo a farmi una doccia?» Risposta: «Che Coooosaaaa? Ma hai visto che ore sono? Sbrigati!» E lui quatto quatto «Vabbè, allora mi faccio almeno la barba!» Cielo... ma sapete dirmi voi a cosa serve farsi indispensabilmente la barba di domenica, se devi andare a ruzzolarti su un prato con amici in modo informale? Vabbè... preparo la lista delle cose da comprare e al momento di uscire specifico «Mi raccomando, panna fresca da montare che trovi vicino al latte, non a lunga conservazione, e ananas in latta al succo d'ananas e non allo sciroppo!» Finalmente esce.
Le 11 sono passate da qualche minuto. Io scolo il riso, lo raffeddo sotto l'acqua, metto un filo d'olio, e vado a lavare e vestire la piccola, almeno uno di noi è pronto. Quindi faccio i letti e preparo la borsa con il cambio da portare. Ecco che arriva con la spesa, meno male! Devo fare una volata... apro le buste e cosa trovo? Panna a lunga conservazione e ananas allo sciroppo. Altro urlo! Ma? Non ti avevo specificato?... Vabbè mi metto all'opera, preparo il dolce preparo il riso e lui torna al super a comprare le cose giuste stavolta. Faccio il lattuccio alla piccola e proseguo con la mia corsa contro il tempo.
Sono le 12.15, il riso è in frigo, il dolce in congelatore e io volo verso la mia meritata doccia! Il picnic è salvo, la figlia è sazia, Bisy si chiede cosa sia successo, ricorda ancora il tepore delle lenzuola da cui si è bruscamente scosso per fare due salti al super e senza doccia per di più! Vi lascio le ricette sono fantastiche! Soprattutto il riso che vi garantisco fare un figurone, è proprio diverso dalla solita noiosa insalata di riso.
Un bacio e buona corsa a tutti!
Lessate il riso in acqua salata, raffreddatelo velocemente sotto l'acqua fredda e mettetelo in una ciotola con un filo d'olio extra vergine affinché non si attacchi. Una volta freddo, conditelo con i cubetti di prosciutto, il salmone tagliato a pezzetti, i gamberetti lessati. Spruzzate con la vodka e date una grattatina di buccia di limone, girate il tutto, e per ultime aggiungete le uova di lompo per non farle rompere troppo. Mettete in frigo fino al momento di servire.
Il dolce: fresco, leggero, gradito a tutti e veloce da fare. Fatemi sapere!
Innanzitutto lavare e fare a pezzetti le fragole e metterle in una terrina con un paio di cucchiai di zucchero. Nel frattempo bagnare i savoiardi nel succo dell'ananas e predisporli in una teglia, proprio come per il tiramisù tradizionale. Montare la panna, e montare separatamente il mascarpone diluendolo con un po' di succo di ananas e di quello che è uscito dalle fragole. Quindi unire panna e mascarpone. Fare lo strato di crema sui biscotti, e poi aggiungere i pezzettini di fragole e di ananas, fare un altro strato di biscotti imbevuti, e completare con la crema rimasta e la frutta.
PS. Non ci sono uova crude e neppure zucchero, a parte i due cucchiai nelle fragole, ma il dolce è gustosissimo!
Se non fosse stato per quello spicchio di sole che per grazia del cielo è
apparso ieri sulla nostra città, a giudicare dalla settimana pivosa che l'aveva
preceduta, questa festa d'estate sarebbe stata proprio fuori luogo...
E invece, fuori da ogni più rosea aspettativa, la giornata è riuscita benissimo.
Un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) di cui siamo simpatizzanti, ci ha invitato a trascorrere
una giornata in una cascina in provincia di Como, per la tradizionale festa d'estate.
L'atmosfera davvero pittoresca, una cascina all'interno di un parco naturale, i campi coltivati
con agricoltura biologica, un allevamento di un milione? Non so ma tantissime galline ovaiole,
grandi prati verdi e tanta bella gente volenterosa che ha cucinato, preparato e dispensato i pasti,
consumati per i più organizzati su tavoli e sedie pieghevoli, per i più sprovveduti
come noi distesi sui prati, che per quanto piacevole come sensazione, erano tuttavia ancora bagnati,
ma ci si adatta a tutto.
Una chitarra che suonava musica popolare, tanti bambini che correvano scalzi giocando e
rincorrendosi o pasticciandosi con mille colori, una miniconferenza con i contadini che faticosamente
conducono questa realtà.
Insomma un piacevole ritaglio di pace e tranquillità lontano dalla frenesia e dallo smog cittadino.
Ora vi chiederete e tutto questo che c'entra con le cibarie? C'entra c'entra...
Il clou della giornata è stata infatti la gara di torte!
Chi voleva poteva preparare una torta e iscriverla al consorso con tre premi:
la più buona, la più bella la più sana.
Io ovviamente non potevo perdermi una simile occasione, e così ho trascorso gran parte della
settimana a sbirciare ricette e blog, ma soprattutto a sperimentare torte con vani tentativi:
prima ambivo alla più sana, e così mi sono lanciata nella prova di una torta di
grano saraceno e mirtilli, e devo dire senza successo degno di lode, poi allora con la
complicità di un'amica, mi sono lanciata sulla più bella, tale torta di Sant'Antonio,
che doveva essere a forma di fiore molto scenografico.
Ma anche qui qualcosa è andato storto, e così, disperata, mentre sabato pomeriggio ero a casa
della mia amica, ho deciso di andare sul sicuro: una vecchia, buona, tradizionale sacher,
che non delude mai e che può puntare ad essere la più buona.
Così ci mettiamo all'opera.
Tutto sembra andare per il meglio e all'alba delle 23.30 la sacher è pronta per la gara.
Peccato, nonostante un bel 10 assegnato da uno dei giurati, ho totalizzato 44 punti, contro i 46
di una mezza specie di tiramisù che si è aggiudicato il primo premio e anche la macchina
per fare il pane che c'era in palio!
Peccato... oggi devo fare il pane, continuerò ad impastarlo a mano *sigh*!
Comunque vi lascio la ricetta della Sacher di Giuditta, così come l'ho ribattezzata
scrivendola sul mio libro delle ricette.
Sicuramente non vi tradirà mai!
Di muffin nei vari blog se ne trovano mille e una ricette. Io vi propongo la mia che come al solito è
frutto di sperimentazioni e non di una dose ben precisa e che è dettata da una necessità:
consumare le uova di Pasqua!
Avete mai avuto 17 uova da consumare?
Č pazzesco! Non sai cosa farci! Per lo più poi al latte e quindi benché si attenti
alla linea dopo che l'hai mangiata nei 10 giorni successivi, sei stanco.
Intanto il caldo incombe e le uova cominciano a sciogliersi, quindi urge una soluzione.
Innanzitutto ho sperimentato da due o tre anni che è possibile congelarlo il cioccolato
quindi faccio dei bei sacchettini e li infilo in congelatore.
Poi quando ho voglia, beh... preparo queste gustose merendine che la mia bimba si diverte a fare con me
e che mangia con molto gusto.
Metto a sciogliere a bagno maria circa 200 gr di cioccolato misto (non mi preoccupo se al latte e fondente insieme) con 100 gr di burro. Quindi li faccio raffredare un po'. In uno sbattitore metto a montare 3 uova e 150 gr di zucchero, quando sono montate aggiungo il cioccolato fuso e lascio montare ancora, aggiungo poi un bicchiere di latte oppure (come l'ultima volta) 125 gr di panna liquida, quindi metto la farina e il lievito. Faccio sempre dei mix di farina, per esempio aggiungo una 50ina di gr di farina di riso, 70 gr di farina integrale se piace, oppure tutta farina di grano tenero per circa 200 gr complessivi, io non le peso faccio un po' a occhio fino a che non vedo che la pasta ha la solita consistenza da torta, cioè "scrive"! Poi prendo i "pirottini da dolci" quelli in carta, n. 6, e ci metto un paio di cucchiaiate di impasto. Ho sperimentato da un po' di volte che li si può anche farcire, sono molto buoni: metto una cucchiaiata di pasta, poi ci aggiungo un paio di cucchiaini di marmellata di vostra preferenza (li ho fatti anche con la gelatina di limoni che avevo in casa ed erano squisiti) e poi metto un altro mezzo cucchiaio di impasto a coprire. Praticamente una volta cotti avranno un cuore morbido! Infine li metto in forno a 170/180° per una 15ina di minuti al massimo! Per finire, e per la gioia della piccola, faccio una glassa con zucchero a velo e acqua e li glasso, o in colori diversi oppure, come in queste foto, aggiungendo le codette di cioccolato colorate.
Sono gli ultimi giorni che trascorro a casa in malattia, la
settimana
prossima torno al lavoro. Le giornate milanesi sono uggiose e viene
voglia di darsi ai pasticci casalinghi! Non so voi ma io d'estate non
amo molto cucinare mentre in inverno o autunno il gradevole tepore che
esce dal forno o dalle pentole in cottura mi ispirano e quindi mi
dedico più volentieri alla cucina.
Sono le 12.45, ciondolo ancora per casa in pigiama, mi dico che forse
sarà ora di cominciare a pensare al pranzo.
Apro il frigo e cerco l'ispirazione tra le cose che "si devono
consumare". Ho notato che questa caratteristica accomuna molti blogger
e la cosa mi fa sorridere: la vera arte non è cucinare
potendo scegliere gli ingredienti, ma riuscire a tirar
fuori qualcosa di speciale con quel che si ha a disposizione!
Sbircio, ho del gorgonzola che mi ha deluso, lo avevo comprato con
tanta
voglia dalla signora che vende formaggi sotto casa, ma il suo sapore
non è dei migliori, però bisognerebbe consumarlo.
Che fare?
Illuminazione: vedo del radicchio rosso lungo (tipo Treviso) sul fondo
del frigo e mi dico: "Uhm, quasi quasi faccio due ravioli con
radicchio e
gorgonzola".
Capperi! Ma è quasi l'una! Non mi spavento.
Lavo il radicchio lo faccio a pezzetti e lo metto a scaldare con un
filo d'olio in una padella, intanto vado a impastare la pasta. Acc.!
Ho solo farina integrale in casa! Beh pazienza, li farò
integrali, però, chissà, ormai è
tardi,
devo proseguire, quel che succede succede.
Così impasto la pasta velocemente e la metto sotto una
scodella di coccio, segreto della mia zia Antonella, che dice sempre
che la pasta fatta riposare sotto una scodella diventa liscia e
più facile da lavorare ed effettivamente è
così!
Mentre la pasta riposa preparo il ripieno, metto il gorgonzola in una
ciotola, quindi ci aggiungo il radicchio frullato con il minipimer, e
comincio a impastare, è troppo liquido devo aggiungere
qualcosa. Apro di nuovo il frigo c'è un fondo di ricotta e lo
butto dentro, quindi un uovo, un po' di parmigiano, ma è
ancora morbido. Prendo allora una manciata di pangrattato e devo dire
che funziona, ma alla fine decido di metterci dentro anche una decina di
noci tritate. Aggiusto con poco sale e un po' di pepe bianco e il ripieno è pronto.
Prendo la nonna papera, stendo la pasta e inizio a riempire i
ravioli con l'aiuto(!) della mia piccola che divertita dalla nonna
papera e dagli attrezzetti per fare i ravioli si avvicina incuriosita.
Ed ecco qua: il risultato lo vedete dalle foto.
In fondo alle 13.40 stiamo mangiando.
La cosa più bella: come li condisco?
Ma sì, faccio sciogliere un po' di burro in una padella con la salvia ce
li butto dentro appena scolati e aggiusto di parmigiano. Ed ecco il
vero tocco di gusto qualcuno si apre e... Meraviglia! La cremina che
è all'interno si sparge e diventa un sughetto gustosissimo. Davvero speciale!
Il problema ora è riprodurla. Sono sicura che se dovessi
rifarli non verranno mai più così!
Provo a lasciarvi le dosi. Ma ovviamente, come avrete capito dalla
storia, è tutto molto approssimativo.
per il ripieno:
per la pasta:
Una mia cara amica, Ross, è tornata da una vacanza in Sicilia con un bel mazzetto di odori misti e l'entusiasmo di aver avuto contatti con la cucina del centro vacanze in cui era stata ospite. Sfruttando a pieno le nuove conoscenze, una sera a cena ci ha preparato questa ricetta davvero squisita che io ho replicato con successo e grande soddisfazione del palato.
Scegliere tre o quattro zucchine di grossa pezzatura e tagliarle a fettine sottili. Preparare un'ampia padella con olio extravergine di oliva e friggerle velocemente. Scolarle dall'olio e metterle in una ciotola di coccio. Terminata la frittura, preparare una emulsione con aceto balsamico, un po' di aceto bianco, sale e tutti gli odori tritati. Ricoprire le zucchine e lasciar riposare. Servire fredde come contorno o per farcire ottimi panini.
N.B. La ricetta non è dietetica, visto che le zucchine sono fritte, eppure il mio nutrizionista me l'ha indicata come piatto da mangiare una volta ogni quindici giorni per far lavorare meglio il fegato.
Provare per credere!
Chi nella sua infanzia non ha mangiato almeno una volta il fior di fragola?
Io da bambina lo adoravo, a volte lo preferivo ad altri gelati più consistenti, sembrava riuscisse ad accontentare tutti i gusti, il ghiacciolo fresco e il cuore di panna morbido... che cos'altro si può volere da un gelato?
Altro che l'era dei Magnum! Non ne posso più! Ogni estate ne tirano fuori uno nuovo con le sue edizioni limitate, neppure fosse un libro raro... e poi li assaggi e sono tutti uguali! La crema ha sempre lo stesso gusto!
Rivoglio il bel cartellone dell'Algida, con tanto di Arcobaleno, Fior di fragola, Camillino, Twister, Cornetto, Cucciolone, Cremino... insomma, un cartellone dove scegliere tra gelati diversi, e non tra nomi diversi dello stesso gelato.
Scusate lo sfogo ma io da giovane ero capace di girare per ore a cercare un bar dell'Algida prima di comprare un gelato, adesso non li compro più non hanno più lo stesso gusto, sono solo ultra dolci, e poco cremosi.
Con tutti questi ricordi che mi giravano per la mente, quando mi è stato chiesto da un'amica di fare una torta per il compleanno della sua bambina, ho deciso di fare questa
I preferiti di Risy...
Musica:
Pino Daniele, Renato Zero, Ligabue, F. De Gregori, e poi musica Jazz, soul, blues, Bossa Nova.
Libri:
La Casa degli Spiriti, Siddartha, Il codice da Vinci, La Casta, i romanzi di Sveva Casati Modigliani, Al di là del bene e del male, Il signore delle Mosche.
Film:
Tutti quelli del mitico Totò, del grande Pedro Almodavar, Il Signore degli Anelli, Ti presento Joe Black, Philadelfia, Via col Vento, C'era una volta in America, Chocolat. Le serie TV: Alias, Una mamma per amica, Grey's Anatomy, Dr House.