Cotti e Mangiati

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Bisy (del 03/07/2007 @ 01:22:14, in vacanze, linkato 4325 volte)

Ciao sono Bisy, l'altra metà di Risy in questo blog e nella vita!
Esordisco con questo post nel quale vi racconto la nostra vacanza nella costa d'argento della splendida Maremma Toscana che ci ha tenuti lontani per un po' da questi schermi e ci ha consentito di raccogliere stimoli e sapori che speriamo vi stuzzichino l'appetito.
Magari vi suggeriscono anche qualche idea per le vacanze...

La scelta

Tutto inizia da una ricerca di Risy su Google, a caccia di un posto dove fare una settimana di mare per "spezzare" il ritmo lavorativo e consentire alla nostra cucciola di affrontare poi la scuola estiva dopo una pausa tutta spruzzi e giochi di sabbia. Ad onor del vero se esistesse il motore perfetto per la ricerca di una vacanza, Risy dimostrerebbe che perfetto non è, data la quantità di vincoli "assurdi" che impone: entro un budget definito tipicamente inferiore a quello dell'anno precedente, luogo non troppo distante perché il viaggio aumenta i costi e lo "sbattimento", location distante dal mare max 50 metri (51 è tollerato se il metro in più è in giardino), mare bandiera blu nell'anno in corso e possibilmente in altri 2 anni precedenti, sabbia fine, niente scogli, ingresso moderatamente profondo, meglio se con secche, per consentire accesso facile alla bimba (in realtà è per lei che per bagnarsi fin sulle ginocchia mette un salvagente a ciambella di 1 metro e mezzo di diametro), spiaggia non troppo frequentata, meglio se selvaggia di quelle con accesso da un boschetto pieno di rovi... piccolo particolare, se vuoi essere selvaggia, devi accettare qualche serpentello ogni tanto, ma no, il motore perfetto troverà la spiaggiaselvaggiasenzaserpenti che fa al caso nostro... Ovviamente immersione totale nel verde e inquinamento zero sono "must" per chi vive a Milano. Ebbene, a furia di oliare google, la nostra sorprendente Italia ci ha offerto l'ennesima perla: un casale d'epoca ristrutturato a due passi da una delle più belle coste nostrane, l'Argentario, che incredibilmente risponde a tutti i requisiti di Risy: prenotiamo convinti anche solo dalle immagini del sito...

L'arrivo

L'appartamento riservato era disponibile solo da domenica mattina, per dare retta a Risy mi sono lasciato convincere a partire un giorno prima per "recuperare una giornata" come suole dire lei... Beh io vi racconto com'è andata poi giudicate voi... Ovviamente venerdì sera non siamo stati in grado di preparare la partenza anticipata, anche perché dovevamo trovare comunque un posto dove dormire. Decidiamo di preparare i bagagli e rimandare al giorno dopo la scelta del posto dove andare. La mattina successiva il programma di Risy era: sveglia alle otto, preparazione entro le otto e quindici, scelta del posto entro le otto e trenta, mentre io caricavo la macchina in max dieci minuti, partenza a razzo alle 8 e 45 (beh, aveva calcolato un po' di ritardo) arrivo stimato in 4 ore (ma che macchina abbiamo?), pranzo al sacco o panino e giro turistico della zona, poi cena in ristorantino tipico, nanna e giorno successivo di inizio ufficiale della vacanza marina. Alle 14 e 45 del giorno dopo una Risy con gli occhi iniettati di sangue sbatte la portiera del passeggero sotto lo sguardo attonito della cucciola. Siamo diretti a Grosseto, o almeno questo mi ordina di impostare sul Tom Tom One, navigatore satellitare con cui ha ingaggiato una lotta senza quartiere. E credetemi, non so come, sta vincendo lei!
Alle 19 circa, dopo un viaggio costellato dalle imprecazioni contro il navigatorRistorante Il Cacciatore - Orbetelloe, arriviamo al luogo da lei selezionato in una modalità che vi risparmio: L'hotel ristorante "Il Cacciatore" di Orbetello, di cui vedete qualche foto. Per fortuna del programmino si è salvata la cena, il nome del ristorante non è casuale, per questo optiamo per una cena che esalti il gusto della cacciagione. Mediamente soddisfatti ce ne andiamo a dormire con il vago sentore che quella cena non sia costata pochissimo... Il giorno dopo il conto: 190 euro tra stanza e cena + tentativo di furto con scasso della serratura dell'auto nuova di tre mesi. Per fortuna la serratura elettronica funzionava regolarmente, per cui ce ne andiamo contenti di avere la bella giornata di sole davanti a noi, grazie al fatto di aver anticipato la partenza, spendendo il 30% in + del budget. Mah... siamo in vacanza, meglio non pensarci.

Il Casale

Casale Voltoncino - IngressoRaramente l'impatto con ciò che avevamo visto solo su un sito ci ha sorpreso in meglio come in questo caso. Il Casale Voltoncino è veramente accogliente, molto curato nella ristrutturazione, dotato di tutti i confort. Abbiamo riportato qualche scatto magari meno professionale di quelli presenti sul sito per darvi un'idea di come è stato l'impatto all'entrata e del piacevole "mood" che si è creato da quel momento in poi con la nostra dimora della pur breve vacanza.Casale Voltoncino - EsternoUnico neo che non avevamo previsto e non documentato sul sito è la vicinanza alla statale Aurelia, una delle strade più trafficate d'Italia, decisamente perdonabile grazie all'efficienza dei doppi vetri e del climatizzatore presenti in tutte le stanze di tutti gli appartamenti, più penalizzante in giardino quando ci si rilassava al rientro dal mare.

La cucina

Per rientrare nel tema del blog, vi risparmio i dettagli sulla vita di mare e vi parlo di come si è espressa Risy in cucina: con meno risorse, l'attrezzatura non sua e comunque incompleta e ingredienti ridotti all'osso per vari motivi ancora una volta ha dato il meglio di sé, a cominciare da un binomio sicuramente consolidato, la pasta tonno e zucchine, per proseguire con il pesce fresco e in frittura.

Pasta tonno e zucchine


Pasta Tonno e Zucchine


Risy però l'ha sperimentata "di corsa" come suo solito e, rientrati dal mare nell'ora di pranzo, ha messo in padella olio aglio e zucchine affettate sottili sottili, del tipo a buccia verde chiaro raccolte dai contadini del grossetano. Le zucchine si sono rivelate essere tenere e dolci per cui assaggiandole la Risy ha pensato bene di rafforzarne il sapore: non avendo molte risorse in casa ha preso una scatoletta di tonno lo ha sbriciolato in un piatto facendo assorbire tutto l'olio dopodiché l'ha versato in padella con le zucchine ed ha aggiunto 4 o 5 cucchiai di parmigiano, poi ha scolato la pasta e l'ha ripassata in padella per un minuto. Tutti i sensi ringraziano.

Porto Ercole, Porto Santo Stefano e il pesce fresco per davvero

GamberiNei nostri giri turistici in una giornata incerta sul piano metereologico abbiamo approfittato per fare qualche scatto nella vicina Porto Ercole e un giro a Porto Santo Stefano meta di vip. L'obbiettivo in realtà era quello di capire se riuscivamo a trovare del pesce fresco. La fortuna ci ha aiutato e abbiamo potuto assistere allo scarico nel porto del pescato di un paio di pescherecci appena approdati. Abbiamo seguito le casse fino alle pescherie sulla banchina e poi lo abbiamo acquistato a un prezzo decisamente popolare. Tornati a casa abbiamo subito scaldato per 2 minuti i gamberoni in padella con un filo d'olio extra vergine toscano e ce li siamo gustati così, semplicemente saporiti in un modo mai sentito.
Anche del pesce bianco ha accompagnato la serata con un sapore almeno per me mai provato. La frittura di paranza e i gamberetti li abbiamo gustati fritti il giorno dopo in un pranzo con alcuni amici che erano ospiti del vicino camping.Moscardini Il pescatore ci ha inoltre suggerito una ricetta per i "moscardini" o comunque non ricordo come ha chiamato quelli che vedete in foto: cuocerli con un soffritto aglio olio e peperoncino per 5-6 minuti, spruzzarli con il vino bianco, finire con un po' di prezzemolo tritato e usare come condimento degli spaghetti. Il tutto tanto buono da dimenticare di fare la foto finale...


Altre foto

Casale - Interno Casale - Cucina
Casale - Camera da letto Casale - Geko 1
Casale - Geko 2 Pescatori
Pesce fresco Porto Ercole
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Di Risy (del 08/07/2007 @ 00:22:46, in secondi, linkato 2264 volte)

È sabato 7 luglio, sono iniziati i saldi e una voglia irrefrenabile di shopping mi pervade, da giorni visito i negozi che mi interessano cercando di scrutare quello che poi oggi ho intenzione di comprare, qualche piccolo acquisto di sicurezza, non si sa mai finissero le taglie, appaga momentaneamente la mia frenesia, ma alla fine coinvolgo una mia cara amica nella folle corsa all'acquisto, tutto è pianificato, ci vediamo sabato nel primo pomeriggio, molliamo figli e mariti a Parco Sempione, dotati di gettoni per le giostrine, kit di sopravvivenza (zainetto con succhi, the, acqua cibo e antizanzare), l'obiettivo è non essere disturbate!
Prevediamo di far tardi la sera per cui io mi anticipo la cena, sempre per evitare gli isterismi di mariti alle prese con figli famelici e così per loro preparo una bella insalata di riso di quelle che i bambini non possono rifiutare: mais, piselli, zafferano, wurstel!
Per i grandi decido di preparare con l'unico souvenir delle recenti vacanze toscane, il guanciale, uno squisito sughetto all'amatriciana, come vuole la tradizione!
Insomma, prole sistemata, cena predisposta eccoci sulla griglia di partenza, in jeans e scarpe La preparazione delle striscioline di manzo comodissime armate di biglietto del tram, di carta di credito e vistosi occhiali da sole partiamo dirette verso una delle mete classiche dello shopping: Corso Buenos Aires, la via come al solito pullula di gente, si fa fatica a camminare speditamente, gettiamo uno sguardo veloce ad ogni singola vetrina che incontriamo, che venda scarpe, mutande o play station, tutto oggi ha un suo fascino e merita uno sguardo anche se fugace. Niente ci può separare dalla nostra meta, obiettivo number one: H&M.
Ecco ci siamo inizia la danza compulsiva dell'acquisto d'occasione a tutti i costi: ci facciamo largo a fatica tra signore ingioiellate che cercano l'abitino di tendenza per sembrare più giovani, tra statuarie bellezze nordiche che qualsiasi cosa indossino sembrano sempre delle dee, chissà perchè su di noi non fa lo strsso effetto.
Dopo qualche ora di selezione accurata di modello taglia e colore, il mio braccio sta per spezzarsi sotto il peso delle cose che una dopo l'altra ci ho poggiato sopra in attesa di guadagnare l'ambìto camerino di prova, una fila interminabile ci separa dalla fatidica prova... pazientemente aspettiamo il nostro turno, non proprio comodamente tra l'andirivieni di chi passa e chi prova e gli improperi delle commesse stanche e stressate di dover risistemare sempre le stesse cose.
Siamo quasi in dirittura d'arrivo, a dirigere il traffico in ingresso alle cabine di prova, ancora una volta una ossuta e severissima bellezza nordica che, posta una linea immaginaria dinanzi a lei chiede di non superarla fino al momento del nostro turno, detta istruzioni su come provare le cose e su come "cortesemente" riordinare quelle che non ci interessano su un appendiabiti dinanzi al camerino e soprattutto "In due no!"
E dunque è la fine....
Passeremo il resto del tempo una dentro a provare, l'altra fuori col braccio anchilosato dal peso degli ometti e dei vestiti da provare, che tenta con l'unica mano disponibile di recuperare al volo ciò che all'altra non interessa dopo la prova e cercando disperatamente di risistemarla secondo le istruzioni ricevute con l'unica mano rimasta abile.
Sono le 19.30, io non ho comprato nulla di tutto quello che credevo, la mia amica si trascina qualcosa sul braccio, la nostra sete non è appagata e allora ci dirigiamo verso il reparto bambini e dopo aver toccato tutto ma proprio tutto quello che c'era riesco a selezionare tre gonnelline, due vestiti, un giubbino, tre paia di mutandine di snoopy, un coloratissimo poncho, tutto per la mia cucciola, ne sarà contenta? Attanaglianata dal dubbio agguanto al volo una coloratissima collana che sicuramente la farà felice.
E vai un ultimo sforzo, guadagnamo la cassa proprio mentre si annuncia che il negozio sta per chiudere, mentre attendiamo pazienti di pagare, ci chiediamo come mai non abbiamo sentito mai il cellulare suonare, ma ecco puntuale arrivare lo squillo, i mariti pressano, l'ora di punta è arrivata, da questo momento in poi vogliono sapere cosa fare, come farlo, e in quanti nanosecondi saremo a casa. Cerchiamo di dar loro le istruzioni di base, paghiamo velocemente e ci dirigiamo a passo sostenuto verso la metro e verso casa, felici e soddisfatte di aver comprato proprio quello che volevamo! 15 minuti e siamo a casa, il pomeriggio di "respiro" è finito, la tavola apparecchiata ci richiama alla realtà: tre pargoli affamati e due mariti distrutti!
W i saldi, W i pomeriggi per sole donne, W la voglia irrefrenabile di shopping!

Questa è la ricetta del secondo piatto che ho preparato, assolutamente di mia invenzione, sperimentazione che si è rivelata una specialità:

Striscioline di manzo allo zenzero


Striscioline di manzo allo zenzero


Ingredienti per 4 persone

  • 500 gr di bistecca di manzo (piemontese se possibile) alta almeno 5 cm
  • una radice di zenzero fresco
  • curry
  • senape in polvere
  • cannella
  • noce moscata
  • olio extravergine di oliva
  • sale q.b.

Preparazione

Qualche ora prima di cucinarla, affetto la bistecca facendone delle striscioline abbastanza spesse, quindi le metto a macerare con tutte le spezie indicate, grattuggio a grana grossa circa metà della radice di zenzero e irroro tutto con olio d'oliva, quindi metto in frigo a riposare. Prima di cuocere la carne preparo i piatti dei commensali decorandoli con una insalatina mista condita con olio e aceto balsamico, quindi scaldo velocemente una padella ampia con un goccio d'olio e ci butto dentro le striscioline, faccio cuocere a fiamma sostenuta girandola spesso per 4/5 minuti, aggiusto eventualmente di sale e servo sui piatti preparati con il letto di insalata.
Beh, che dirvi, è tenerissima è gustosissima è buonissima!
Attendo fiduciosa commenti positivi!
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Di Risy (del 14/10/2007 @ 22:30:56, in pizze e rustici, linkato 2631 volte)
Dopo un periodo di silenzio torno in pista, il mio primo post doveva essere diverso, ma alla fine mi è venuto fuori questo

Ho una buona memoria, e ne vado fiera anche se a volte ciò può costituire un peso. Stupisco i miei cari perché ricordo attimi dimenticati, ricostruisco aneddoti familiari, rammento fatti che nessuno più ricordava fossero avvenuti.
Per me i ricordi sono tutto.
Ogni tanto vado a rovistare tra le mie scatole del passato, ogni epoca della mia vita ha una sua scatola e a volte più di una: le scuole superiori, le gite scolastiche, l'università, la Spagna, le vacanze da "giovane", gli amori, ognuna di queste scatole contiene di tutto dalle carte dei cioccolatini con data ai fiori secchi regalati in qualche occasione speciale, biglietti, regali, foto, agende, lettere, diari.
Quando li passo in rassegna mi riportano indietro nel tempo, rivivo quei momenti, ricordo quelle persone e devo dire che è sempre una esperienza fantastica, in fondo dentro ognuna di quelle scatole c'è un pezzettino di me, della mia vita, di quella che sono oggi.
Ogni volta mi ripropongo di fare spazio e buttare qualcosa, vado con grandi sacchi neri dell'immondizia, mi dico questa volta ce la farò, butterò tutte le cose inutili, e invece dopo un pomeriggio a smontare leggere e rifare alla fine esco dalla mia soffitta (forse) con un sacchetto della spesa pieno di quello che sono riuscita a selezionare come ormai superato... ma con il cuore gonfio di nostalgia e magari con qualche lacrima accompagnatoria che ci sta sempre bene!
Questo mio attaccamento alle cose e ai ricordi investe tutto il mio modo di vivere, così ho armadi pieni di cose che non metto, e non metterò mai più, ho molti regali ancora incartati, rimasti inutilizzati perché magari non mi piacevano, oppure dovevo trovare il momento per usarli, e questo momento non è mai arrivato!

E in cucina?
Beh, la mia cucina è piena di ricordi a cominciare dal mio ricettario: un'agenda della Iveco del 1982, ero appena un'adolescente e amavo pastrugnare in cucina, adoravo i dolci e avevo molte zie bravissime a pasticciare. Una volta, durante i preparativi per il matrimonio di una mia cugina, la sera ho sottratto il ricettario della cuoca che stava dirigendo i preparativi, ho passato tutta la notte a trascrivere quelle preziose ricette della tradizione sul mio ricettario e la mattina all'alba mi sono precipitata a casa di mia zia prima che arrivasse la cuoca, per farle ritrovare il suo quaderno esattamente dove l'aveva lasciato!
Bisy lo odia il mio ricettario, dice che è troppo sconclusionato e forse devo dargli ragione: a volte non riesco neppure a ritrovare le ricette, però mi acccompagna da tanto e non lo posso abbandonare! La cosa bella è che, proprio per preservare i miei ricordi culinari, spesso riporto sul mio librone le ricette accompagnandole con il nome delle persone che me le hanno date, perchè così so che posso identificarle esattamente e non rischio di confonderle con altre. Così, sfogliando la mia mitica agenda iveco, si può trovare tortina nonna Immacolata, crostata Marcello, ciambellone zia Ines, torta sfrigoiata di Zena, pasta frolla di Alessandra, rustico Raffaella, ecc.
È bellissimo!
Quando dopo tanto tempo vado a rifare le ricette il ricordo va inevitabilemente alla persona, e se questa non c'è più, il ricordo è ancora più tenero. Come degna conclusione, prendendo spunto da una di queste "ricette dei ricordi" che ho preparato in questi giorni, vi lascio la ricetta: sono perfette per l'aperitivo o per una festa di compleanno.

PIZZETTE ZIA ROSSELLA


Pizzette - Preparazione
Pizzette Zia Rossella


Ingredienti

Impasto:
  • 2 uova
  • 400 gr di farina
  • 1/2 bicchiere di acqua calda
  • 1/2 bicchiere di latte e olio mescolati insieme
  • 1 pizzico di sale
  • 1 lievito di birra (25 gr)

Per farcire: pomodoro, mozzarella, olive, capperi, acciughe

Preparazione

Fare l'impasto come se voleste fare la pizza: in una ciotola mettere la farina, quindi scioglierci il lievito con l'acqua calda, e impastare un po', quindi aggiungere gli altri ingredienti e impastare fino ad ottenere una palla di impasto morbido e non appiccicoso. Potete aggiungere della farina fino a raggiungere la consistenza giusta per la pizza. Mettere a lievitare al caldo sotto una coperta, per 40/45 minuti. Intanto prepare il sughetto per condirle con passata di pomodori - io uso la passata bio di Iris ottima - olio, sale origano. Preparare anche gli altri ingredienti quindi ridurre a piccoli pezzettini la mozzarella, per questa dose ce ne vogliono almeno 2. Accendere il forno e riscaldarlo a 180°. Stendere la pasta con il matterello per circa 2 centimetri di spessore e con un bicchiere abbastanza largo tagliare le pizzette, metterle sulla teglia e decorarle con il sughetto preparato, la mozzarella e se piace potete su qualcuna aggiungere i capperi, su altre le olive intere denocciolate, su altre le acciughe. Cuociono in 10 minuti e sono fantastiche calde o tiepide! Ma anche fredde hanno il loro perchè!
Aspetto ansiosa i vostri commenti sulla buona riuscita.
A presto!
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Di Risy (del 25/11/2007 @ 23:07:58, in _ pensieri di Risy, linkato 3027 volte)

Sono depressa.
In questo periodo per una serie di vicende che non sto qui a raccontare sono depressa, anzi mi sento molto crepuscolare. L'unico desiderio che avrei è quello di stare sotto una coperta al calduccio, al buio, in silenzio senza nessuno che mi gira in intorno. Che ne dite sono abbastanza depressa? Direi di si!
I miei sentimenti non posso ascoltarli, la vita di tutti i giorni mi incalza e mi sovrasta, per cui mi tocca malagrado tutto alzarmi e andare al lavoro, risolvere i problemi a tutti gli scocciatori che mi chiamano al telefono e fare tutte le altre cose quotidiane di cui farei a meno volentieri. Attendo esausta più del solito il fine settimana ripromettendomi di fare chissà cosa... e invece passo tutto il giorno a cucinare, non grande cucina, piatti semplici, così, da mangiare la sera quando rientro. Il cervello non pensa, è a folle e le mie mani vanno, vanno incessanti, prendo le cose dal frigo e lavo, affetto, trituro, cuocio... Ho passato tutta la domenica a "spignattare" nulla degno di nota a mio avviso, ma la mia cara commare, blogger esperta, mi dice che tutte le ricette sono degne di essere postate e allora mi fido, come mi sono sempre fidata e provo a lasciarvi le mie ricette, sperando che qualcuno le ritenga interessanti.

Ore 10.00: impasto il pane.

Da qualche mese faccio il pane in casa, e rigorosamente con la pasta madre, questa piccola creatura che ripongo con cura in frigo e che poi rianimo il sabato, per cui ho iniziato proprio sabato mattina con un vigoroso rimpasto della pasta madre in acqua caldissima e farina e l'ho lasciata lievitare tutto il giorno, la sera ho fatto un altro rimpastino e l'ho lasciata lievitare tutta la notte, poi finalmente domenica mattina, faccio l'impasto finale con un kg di farina e acqua sempre calda, e tante noci spezzettate, lo metto al calduccio e lo cuocerò solo verso le 16.30: è fantastico, è buono.

Ore 14.30: baccalà.

Decido di fare il baccalà con una ricetta che a casa mia dicevano cucinasse la mia bisnonna per la vigilia di Natale, in realtà nessuno sa bene esattaemente come la facesse, si tramandano oralmente gli ingredienti ma non la modalità e così io faccio di testa mia, emulando un pò, a mio avviso, la ricetta vicetina.

Ingredienti

  • baccalà salato e messo a bagno per 3/4 cambiando spesso l'acqua
  • farina
  • uvetta sultanina
  • vino bianco
  • pinoli
  • pomodori pelati
  • cipolla bianca

In una grande padella antiaderente, che sicuramente non era in dote alla mia bisnonna, ho scaldato dell'ottimo olio extravergine toscano con abbondante cipolla affettata, quindi ho passato i pezzi di baccalà nella farina di grano e li ho adagiati nell'olio facendoli soffriggere a fiamma moderata, quindi ho sfumato con del vino bianco (grecanico di Sicilia) quindi ho aggiunto i pinoli, l'uvetta sultanina messa a rinvenire in acqua tiepida, e ho lasciato cuocere per una pò, 10 min. circa. Poi ho aggiunto dei pezzetti di pomodori pelati e un bel pò di succo di pomodori allungato anche con un pò di acqua e ho finito la cottura a fuoco lento per 30 minuti.

Ore 15.00: crostata.

Certo sulla pasta frolla così come per il pane, di ricette se ne hanno a bizzeffe, ma secondo me poi ognuno ricerca la propria, quella sperimentata, che è ormai di proprio gusto ed è di sicuro successo. Io negli anni ne ho provate e riprovate, ogni tanto mi viene lo schiribizzo di provarne di nuove, ma la mia non tradisce mai! Sono gelosissima di questa ricetta, ma ho deciso di condividerla premettendo che la mia ricetta non è di frolla dura bassa, ma soffice e piuttosto alta, mi sembra doveroso avvisare per non tradire i gusti di nessuno.

Crostata di cuori


Ingredienti

  • 150 gr di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • 100 gr di zucchero
  • 3 uova (due tuorli e 1 intero)
  • la buccia grattuggiata di un limone e di una arancia
  • due cucchiaini di lievito per dolci
  • farina 00 circa 300 gr
  • farina di riso 100 gr

Faccio la fontana delle due farine e del lievito mescolati insieme, quindi metto al centro lo zucchero, le bucce di limone con i dadini di burro e le uova cerco di unire il tutto velocemente con la lama di un coltello grande. Faccio una palla e la metto in frigo per un paio d'ore. Stendo la pasta su una teglia per crostata, metto un bel mix di marmellata fatta in casa, limone, albicocca, ciliegia e decoro secondo fantasia in forno per circa 40 minuti in forno caldo ma moderato (160°).
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Di Bisy (del 07/01/2008 @ 00:33:01, in _ pensieri di Bisy, linkato 5191 volte)

Befana Anche quest'anno la vecchina con la scopa che non è una strega, ma la più simpatica Befana ha deciso di regalarci una bella giornata di regali, cibi, dolcezze, allegria tra amici e qualche bilancio sul tempo che passa che fa sembrare tutto un po' diverso. Cambiato in meglio, no... più semplicemente diverso. Dopo una nottata di meditazione con Risy sul perché ciò accada, su quanto perdiamo negli anni, sul veglioncino che non c'è più, sul nostro pigro assecondare gli eventi che non accadono se noi non lo vogliamo (insomma, non è che si sia dormito un granché), stamattina ci siamo alzati con una strana verve, sapendo che ci aspettava la pantomima per la nostra bimba, per farle sentire il passaggio della vecchina. Risy aveva curato tutti i dettagli: il caffé e i biscotti per la colazione, un goccio di liquore per riscaldarsi, un'ottima accoglienza per chi viaggia su scopa in questi tempi da ecopass, e le immancabili calze riempite di ogni ben di Dio.

La nostra cucciola ha gradito, non c'è che dire, questo ulteriore rinnovo del mistero del dono ricevuto da una figura fiabesca intravista in un libro di storie e in qualche personaggio travestito in Piazza Duomo. Si è anche stupita del fatto che al suo papà, a me, non è arrivato il carbone: “Mica sei stato così buono!”, ha detto. Cominciamo bene, se a cinque anni mi vede così, quando ne avrà diciotto potrei avere bisogno di un avvocato. Neanche il tempo di ragionare su questo e i ritmi di Risy ci riportano alla realtà: tra meno di mezz'ora i nostri amici si presenteranno a casa per un giro in centro a vedere la processione dei Re Magi dal Duomo verso la chiesa di S. Eustorgio e poi il pranzo, la convivialità, di nuovo i doni.

Per quanto velocemente ci siamo preparati, e una volta che i nostri amici ci hanno raggiunto, siamo riusciti a vedere passare il 57 che ci avrebbe portato in centro in tempo utile per la manifestazione costringendoci a ripiegare su un tram che ci ha fatto tardare di 20 minuti circa rispetto all'orario previsto. Bene. Era tutto finito. In quei 20 minuti i Magi devono aver avuto davvero fretta, se hanno percorso il seppur breve tragitto senza lasciare traccia dei proseliti. Tipica efficienza milanese, non hanno perso un minuto e hanno fatto il percorso nel tempo che ci vuole, senza esitazione e a passo svelto. Ironia della sorte: lungo il percorso c'erano dei tizi che proponevano uno “Stress Test” e ci hanno chiesto: “Secondo voi è vero che i milanesi sono stressati?”. Beh, chiedetelo ai Re Magi, se non è stress, allora è doping!

Le nostre donne non hanno sprecato di certo l'uscita al centro e hanno ripassato la lezione dei saldi, stranamente senza acquisti, come dicevo, le cose cambiano...

Siamo tornati a casa con una fame da lupi, col pensiero che per fortuna gli antipasti erano pronti, la lasagna solo da mettere in forno, come la tagliata, e la tavola già imbandita. Ma veniamo ai particolari...

Antipasto della casa

  • taleggio d'alpeggio servito con miele di castagno e noci
  • toma d'alpeggio servita con mostarda di pere viadanese
  • prosciutto di parma e melone d'inverno
  • zucchine casalinghe marinate sott'olio
  • misto di salumi con ciauscolo marchigiano, salsiccia di fegato abruzzese, salamella cremonese

Lasagne tartufate


Lasagne tartufate


Ingredienti per 6/8 persone

  • sfoglia per lasagne
  • besciamella
  • misto di funghi con champignon, pleos e pioppini
  • crema tartufata
  • parmigiano grattuggiato
  • burro
  • 3 mozzarelle
  • carne macinata
  • 2 salsicce

Anzitutto preparare gli ingredienti del ripieno: la besciamella con un litro di latte, burro, farina aromatizzata con pepe bianco e noce moscata, il misto di funghi trifolato in padella con aglio, prezzemolo, peperoncino e salsiccia sbriciolata. Scaldare in padella con olio e aglio la carne macinata e sminuzzare le tre mozzarelle. Predisporre quindi in una pirofila il fondo di besciamella poi gli strati di pasta distribuendovi sopra tutti gli ingredienti del ripieno e aggiungendo in ogni strato un paio di cucchiaini di salsa tartufata. L'ultimo strato fa da copertura con una sfoglia di pasta, parmigiano e fiocchetti di burro. Cuocere in forno a 180° per una quarantina di minuti. Servire calda.

Tagliata di vitello

con contorno di purée e spinaci saltati in padella

Tagliata di vitello con contorno di purée e spinaci saltati in padella


Procurare un bel pezzo di polpa di carne di vitello, metterlo con rosmarino, sale e olio in una teglia di terracotta e passarla in forno per 20-25 minuti a 200°, quindi servire a fettine sottili con olio di cottura e a piacere aceto balsamico oppure olio crudo e limone.

Torta meneghina


Torta meneghina


Grigliate in forno fette di panettone tradizionale milanese (basso con uvette) con zucchero a velo, bagnate con Grand Marnier e servite con crema inglese e misto di frutti di bosco.

Ananas al maraschino

Mettete a macerare dalla sera prima spicchi di ananas in maraschino e zucchero.

Lindt Lindor XXLLa tavola è rimasta apparecchiata per tutto il pomeriggio, i bimbi mettevano a soqquadro la casa e mentre noi passavamo da un liquorino digestivo all'altro nel frattempo ci ha raggiunto un'altra coppia di amici, con i quali ci siamo scambiati, un po' in ritardo i doni di Natale: su tutti spicca un gigantesco Lindor XXL da 900 grammi, nonché il completo da minigolf in miniatura che ci ha ispirato il racconto di una mitica “hole in one” del nostro amico, impresa mai riuscita al suo futuro suocero in trent'anni di golf. Il pranzo (e la giornata) si è chiuso allegramente intorno alle 20:00 con un brindisi a base di Berlucchi propiziatorio per l'annuncio bomba delle nozze prossime dei nostri amici: dunque non è più vero che tutte le feste porta via... ; - )

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Di Risy (del 03/02/2008 @ 18:15:35, in appuntamenti goliardici, linkato 2736 volte)
Quando cercavamo casa nel quartiere di Milano dove vivevamo in affitto, ci siamo innamorati di un cortile di una casa di ringhiera tinteggiata di rosa e con le finestre verdi.
Non avremmo mai pensato che di li a qualche mese, un appartamento di quella casa sarebbe diventato il nostro. È una dimensione molto particolare quella della casa di ringhiera, sicuramente ha degli svantaggi: senti e vedi chiunque passi davanti alla tua finestra, ti sembra di essere in un quartiere di Napoli con panni stesi e il vociare sulle balaustre, ma ha anche dei vantaggi, per esempio la socializzazione.
Inevitabilemente la tua porta di casa non si chiude su un pianerottolo anonimo del palazzo, ma su un piccolo mondo del quale conosci i volti, le abitudini, le storie.
In questo contesto si possono fare piacevoli scoperte, come è successo a noi! Un trait d'union: la cucina e il piacere della buona tavola, ed ecco che parla oggi e parla domani, ci si scopre con una grande passione comune.
Siamo tutti vicini, tre appartamenti contigui, basterebbe buttar giù una parete e avremmo un mega open space per far feste e aperitivi (beh è un piccolo sogno). Siamo tutti così diversi, nessuno forse avrebbe immaginato che si nascondeva dietro le apparenze un filo conduttore e una sintonia di intenti che ci ha consentito di passare delle belle ore insieme, piacevoli, divertenti, goderecce.
Si va dalla giovane coppia italo- francese, precisa e squinternata allo stesso tempo. Lei vivace, frizzante, un vulcano di simpatia e di idee, una gran compagnona, lui apparentemente timido, riservato, con quel suo accento francese chic e divertente, che non perde mai la battuta giusta al momento giusto. Dall'altra parte l'ingegnere ex sancarlino amante della cucina e delle belle donne, che a casa sua non mancano mai: un piccolo genio delle sperimentazioni culinarie.
E poi ci siamo noi, "'a famiglia", apparentemente i soggetti più responsabilizzati dagli impegni, i più seri, eppure i nostri cortesi vicini con noi si divertono. E meno male! Se no va a finire che ci sentiamo i più vecchi. Da questa corrispondenza di amororsi sensi è partito un po' per scherzo un po' per divertimento un incontro mensile, più o meno, in cui ci troviamo per gustare le specialità che ciascuno di noi prepara. Ci siamo autodefiniti "Quelli del IV piano".
È tutto molto singolare, primo perché non è facile, in una città come Milano, che ci si ritrovi tra vicini di casa a condividere la tavola, e secondo perché ci divertiamo da pazzi. Organizziamo il menù, ci dividiamo i piatti da cucinare e durante tutta la giornata è un grande via vai di pentole e piatti da un appartamento all'altro.
In una occasione quel pazzo del "sancarlino" ha preparato 150 tortelli toscani, una cosa da rimanerci secchi, lui per la fatica, noi per la squisita scorpacciata (circa 70 in 7). Poi, durante la mattinata mentre preparava le carni per il ripieno, io e Vulcano facevamo incursioni in casa sua per assaggiare il sughetto munite di un pezzo di pane per il "puccino". Immaginate il tutto praticamente a colazione della domenica: persino la mia cucciola, capita l'antifona, si è aggiunta all'incursione e ha reclamato il suo pezzo di pane "pucciato".
In un'altra occasione invece Vulcano ha preparato uno stinco di Vitello da 1.8 Kg, qualcosa di mastodontico e di superlativamente buono, non avrei mai creduto che un pezzo di carne di quelle dimensioni potesse venire così tenera e buona (uhmmmmmmmmmmm), ma lei con la sua amorevole presenza è rimasta vicino allo stinco per 4 lunghe ore, ungendolo, spennellandolo, coccolandolo e difendendolo dalle grinfie del grasso e grosso gatto (il suo) che lo puntava con sguardo libidinoso e con qualche disappunto del consorte che avrebbe voluto per se le coccole in quelle 4 ore.
Io al confronto sparisco, questi sono grandi chef, mica scherzi. Al massimo li ho inondati di gnocchi, con doppio assaggio di gnocchi di patate al ragù e gnocchi di zucca al rosmarino.
Per le ricette occorre una e-collaboration, per cui io pubblicherò le mie, le più significative, Vulcano e Sancarlino, aggiungeranno le loro! E dico: guai a voi se non lo fate!
Al prossimo appuntamento da "Quelli del IV piano" che sarà prestissimo!
P.S. Auguro a tutti di avere vicini splendidi come i nostri.

Gnocchi di zucca


Gnocchi di zucca


Ingredienti per 4/6 persone

  • 1 Kg di zucca
  • 150 g di farina
  • 100 g di parmigiano grattugiato
  • 2 uova
  • 60 g di burro
  • sale, pepe e noce moscata
  • 1 rametto di rosmarino

Pulite bene la zucca e tagliate la polpa a dadini non troppo grossi. In un tegame fatela rosolare con la metà del burro a fuoco lento finché risulterà morbida e asciutta. Schiacciate la zucca e lasciatela intiepidire. Lavorate la purea ottenuta con la farina, le uova, 60 g di formaggio grattugiato, sale, pepe e un pizzico di noce moscata. Dovrete ottenere un impasto abbastanza comaptto con il quale formerete gli gnocchi. Infarinateli e allargateli su un vassoio o sul tavolo da lavoro infarinato. In un pentolino fate sciogliere il burro con gli aghi di rosmarino. Cuocete gli gnocchi in acqua bollente salata e scolateli con una schiumarola man mano che vengono a galla.
Servite gli gnocchi conditi con il burro fuso e il rosmarino. Spolverizzate con il parmigiano rimasto.

(ricetta tratta da "La mia Cucina", n.40, novembre 2001, pag.7)

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Di Risy (del 20/07/2008 @ 18:19:56, in eventi, linkato 2545 volte)

Il tempo vola e non si riesce mai a fare tutte le cose che si vorrebbero, io arrivo ogni sera con il fiato corto e non solo per la intensa calura di questi giorni. I nostri weekend dell'ultimo mese sono stati impegnati in cerimonie: maggio e giugno si sa sono mesi dedicati alle feste e così siamo saltati da Milano a Roma e da Roma in Abruzzo come grilli salterini tra un matrimonio e l'altro tra una comunione e un battesimo. Tutti eventi molto belli, tutti intensi e partecipati, tanta gioia e tanto cibo superlativo, accompagnato come vuole la tradizione da tanto buon vino e qualche volta da un bel calice di champagne: di ognuno vi faccio vedere qualche foto, indovinate le locations ; - ) ?

Matrimonio a Zoate

Matrimonio a Roma

Matrimonio a Roma - I tavoli

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Di Risy (del 21/07/2008 @ 22:29:09, in riflessioni, linkato 2818 volte)

Per scrivere ho bisogno di ispirazione, questo periodo è stato ed è molto pesante e l'ispirazione insieme con la voglia di cucinare ovviamente ce n'è poca, poi c'è il caldo, la dieta... eh sì, perché sono rigorosamente : - ) a dieta!
Devo dimagrire 15kg! Chi ci crede?
Sarebbe un miraggio stratosferico. Però ho tutte le intenzioni di questo mondo, dire di no a tutte le tentazioni non è sempre facile. Evito il più possibile ma ogni tanto una cucchiaiata di tiramisù ci scappa. Giro da mesi tra un dietologo e un altro, cosa abbastanza comune tra coloro che vogliono o devono dimagrire e non ci riescono. La colpa sembra essere sempre di qualcun altro o di qualcosa di metafisico. Spesso io stessa ricorro a quei mezzucci, tentativi strampalati di giustificarsi: “mah non capisco, non mangio nulla eppure ingrasso!” Oppure: “faccio tante rinunce e non dimagrisco”. Certo, bisognerebbe definire esattamente il significato di “non mangio tanto” e “faccio rinunce”. Noi in sovrappeso - mi ci metto io per prima - tendiamo sempre a non conoscere il nostro problema fino in fondo, ma ne prendiamo benissimo atto quando entriamo in un negozio e tutto quello che ci piace non è della nostra taglia.
Essere magre conviene sotto tanti punti di vista e intendo elencare tutti quelli che io ho riscontrato essere validi:

  1. L'ASPETTO FISICO. E ti sembra poco? Vuoi mettere quei bei corpi snelli e armoniosi con le curve al punto giusto che girano per la città con questi vestitini fantastici per questa stagione, colorati, freschi, giovanili, io le invidio da morire! Poi dall'altra parte vedi certe cicce che fanno fatica ad essere contenute in quelle magliette easy in cui le portatrici insane le costringono modello salsicciotto. Io capisco tutto il desiderio di essere uguali alle altre però c'è un limite! Non è bello vedere rotoli di ciccia sudaticcia che girano qua e la, c'è anche il buon gusto!
  2. LA SALUTE. I magri, laddove non intendo i chiodi, ma diciamo in termine tecnico i normopeso, stanno bene fisicamente, non hanno problemi di mal di schiena, affaticamento, pressione giù pressione su, e poi non rischiano obesità, diabete, colesterolo e tutti gli annessi e connessi che se vai dal medico ti spaventi a sentire come ti stai distruggendo per esserti ingozzata con la brioche del mattino! La prossima volta che sarà davanti ad una brioche dirai "Via mia probabile causa di colesterolo lontana da me!" Vi sembra plausibile? NO! Ma mi domando come si fa a dire grasso è bello?
  3. LA SPESA PER L'ABBIGLIAMENTO. Le magre riescono a vestirsi con quattro soldi, perché mediamente i negozi fanno taglie per normopeso tendente ad anoressico. Le grandi griffe non considerano mai oltre la 42/44 alcune e se vai ai nei mercatini o negli outlet trovi, per loro sempre solo per loro, vestiti, gonne pantaloni, giacche scontatissime. Io mi aggiro raminga alla ricerca di una 46/48 che però sia comoda e vesta anche me! Ma *sob* il volto della commessa mi comunica mestamente che per me non ce n'è! Delusa e amareggiata esco e mi compro un gelato, per colmare quel vuoto da acquisto mancato. Così facendo non entrerò mai nella taglia giusta per trovare quello che voglio e sarò sempre più depressa!
  4. CIBO. Spendono mediamente meno noi in "sovrappeso" per la spesa quotidiana. Avete mai notato i carrelli dei supermercati? Quando vedo quelle montagne di cibo che si spostano a fatica tra un corridoio e l'altro del super, mi domando: è forse scoppiata una nuova guerra, mancano approvvigionamenti e io non lo so? Forse che non guardo i telegiornali? Preoccupata mi guardo in giro stile Fantozzi e mi domando: mi son persa qualcosa che devo anche io comprare? E il raptus scatta, e nel carrello ci finisce di tutto. Poi arrivo alla cassa, mi soffermo a guardare dietro ogni carrello trasbordante di wurstel e brioche, biscotti e patatine, pasta e costolette di maiale e c'è sempre un soggetto che proprio magro non è! Guardo d'altra parte il cestino smilzo, dentro bresaola, philadelphia light, acqua vitasnella, yogurt 0,1%, insalate in busta! Guardo chi porta il cestello, secondo voi? La figacciona di turno, con braccia tornite e sode che sfoggia le sue spalle nude e abbronzate, e come ti sbagli? Ma allora! È proprio la forma mentis che ci fa ingrassare! Sfinita e sfiduciata mi arrendo al mio destino! Non c'è soluzione: il mondo è dei magri!

Vi aggiorno sulla dieta, se mai avrò risultati, intanto consolatevi come mi sono consolata io!

Crostata alle spezie By Lucio

45 min di preparazione più due ore di riposo della pasta e 1 ora circa di cottura.

Crostata alle spezie - preparazione


Crostata alle spezie


Ingredienti:

per la pasta frolla al cioccolato:
  • 450 gr di farina
  • 220 gr di burro
  • 1 uovo
  • 150 gr di zucchero
  • 30 gr di cacao
  • la scorza di un arancio
  • 1 bustina di vanillina
per il ripieno:
  • 500 ml di latte
  • 4 tuorli
  • 30 gr di farina
  • 100 di zucchero
  • 10 gr di spezie miste (cannella, pepe, chiodi di garofano, noce moscata, vanillina, zenzero)
  • 120 gr di cioccolato fondente

Preparazione

Innanzitutto preparare la pasta frolla, facendo ammorbidire il burro a temperatura ambiente, mescolare farina caccao e zucchero, disporli a fontana, unire la scorza d'arancio e la vanillina sempre mescolando gli ingredienti secchi, al centro della fontana mettere il burro e l'uovo e impastare velocemente maneggiando il meno possibile. Avvolgere la pasta frolla nella pellicola e mettere in frigo per un paio d'ore. Intanto preparare la crema, scaldare il latte con le spezie, montare delicatamente i tuorli delle uova con lo zucchero, aggiungere il cioccolato fuso, versare il latte caldo, mescolare il tutto e rimettere nella pentola sul fuoco. Portare ad ebollizione per far addensare la crema, una volta pronta far raffreddare. Prendere la pasta frolla, stenderne poco più della metà su una teglia da crostata rivestita di carta forno, quindi versare la crema all'interno e ricoprire con un altro strato di pasta frolla. Chiudere i bordi e decorare con gli avanzi di pasta come desiderate. Passare in forno caldo 170/180 gradi per un'oretta e spolverizzare con cacao amaro prima di servire.

Crostata alle spezie

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Di Risy (del 31/07/2008 @ 23:46:39, in vacanze, linkato 3653 volte)

Possibile che ogni anno sbaglio sempre il periodo delle ferie?
Questa cosa mi fa impazzire: nel mio ufficio entro il 30 marzo si decidono le ferie di tutti i ponti - Pasqua, Festa della Repubblica, Primo maggio, ecc. - e delle ferie estive! Ora mi domando... capisco tutto, ma uno può sapere con certezza a marzo quando fuori c'è pioggia e freddo quando vuole andare in vacanza?
È pazzesco, la situazione è questa: a gennaio rientrati dalle ferie di Natale, una mia collega si attacca al telefono e comincia a telefonare armata di depliant a tutti i villaggi di Calabria e Puglia. Dopo 15 gg in cui questa cosa si ripete domando: "Scusami ma quando vai in ferie?" intendendo, forse vuole farsi una settimana in primavera? E lei candidamente: "No le prime due di agosto" Cosa??? Le prime due di agosto? Mi sembra un 'eternità! L'anno è appena iniziato, nelle chiese che seguono il vecchio rito il presepe non verrà smontato fino al 2 di febbraio, io ho ancora in bocca il sapore del torrone, ho ancora pacchettini da scambiare con qualche amica ritardataria e questa pensa già ad agosto? Ma mancano 8 mesi ad agosto!!!

Mi mordo le mani stile Fantozzi nei suoi odiosi film. Torno al mio lavoro inquieta. Ecco arrivare la mail del personale: inderogabilmente entro il 31 marzo bisogna comunicare le ferie al proprio responsabile, che inderogabilemente entro il 30 aprile provvederà, verificate le necessità, a confermarle. È arrivato anche il mio momento, mi spingono a scegliere il mio periodo di ferie, la mia testa è piena delle lucette di Natale e di panettone ma io devo scegleire le ferie!
Chiedo appuntamento formale a mio marito: "Ehi ragazzo, stasera non ti inventare niente, calma tutti i tuoi bollenti spiriti, ché dobbiamo decidere le ferie di agosto" dall'altra parte il slenzio... poi un "vabbè" molto tirato

E così accade che alle ore 22, pargola a letto, noi smunti seduti a tavolino con calendario alla mano e armati di foglio e penna ci prepariamo a formalizzare una equazione algebrica che farebbe spaventare anche il genio di Numb3rs.
I punti di partenza:

  1. spendere il meno possibile per le ferie, siamo in bolletta e dobbiamo risparmiare;
  2. coprire più possibile il periodo in cui la cucciola non è a scuola, 6 settimane circa;
  3. consumare meno giorni di ferie possibili tra i pochissimi a mia disposizione, lui ne ha una valanga;
  4. cercare un posto carino dove andare e prendere le settimane che costano di meno per contenere le spese
  5. fare in modo che si facciano meno viaggi possibili di trasferta tra i vari posti dove andremo
  6. possibilmente alternarci nelle settimane in cui non saremo in vacanza per tenere a casa la piccola senza doverla allocare dai nonni e zii a 700 km di distanza.

L'equazione con il quadro delle settimane e molteplici scarabocchi sul foglio è pronta all'incirca alle 2 di notte, stanchi storditi e assonnati ce ne andiamo a dormire e tutta la notte un tarlo attacca il mio cervello:
"Avremo fatto le scelte giuste? Il giorno dopo tra vari ripensamenti e prese di coscienza comunico con il mal di pancia i giorni di ferie che saranno irremovibili come da disposizioni, cerco però di convincermi che in fondo abbiamo scelto un lungo periodo dal 2 agosto al 5 settembre, chi lavorerà una settimana chi l'altra, poi tre settimane insieme insomma tutto ok! Sono serena!
Ma...ma...c'è sempre un ma.. siamo a maggio iniziano i primi problemi... io che non ho telefonato a gennaio nei villaggi, per agosto trovo tutto prenotato (e meno male che c'è la crisi economica!) almeno in quelli che abbiano un buon rapporto qualità prezzo. Certo potrei sempre andare al club Valtur di Ostuni, 5000 euro in tre per una settimana, oppure in qualche camping a 1.8 km dal mare con mobilhouse (leggasi roulotte) e servizi esterni... no non posso, non fa per me! Per cui annulliamo prima settimana di agosto, la spostiamo alla prima di settembre che è molto più economica, e la cucciola? Vabbè una settimana la porteremo dalla zia, quindi già la spesa viaggi lievita dovrò scendere e salire nel we per portarla dalla zia, siamo a luglio i problemi aumentano e le settimane "scoperte" sono due, quindi la permanenza si allunga dalla zia e da qualcuno tra gli altri parenti di buona volontà che vorranno accoglierla.

Ma non finisce qui! Probabilmente il maritozzo non riuscirà a prendersi i miei stessi giorni a cavallo di ferragosto, quindi io scenderò prima a recuperare la cucciola, poi lui ci raggiunge e poi finalmente prenderemo il via per le meritatissime ferie. Frattanto però ogni settimana assisto impassibile a colleghi che vanno e vengono, tutti hanno già fatto minimo una settimana alcuni già tre e io soffrom vorrei ora andare in ferie non dover aspettare ancora tre lunghe pesanti settimane per poter arrivare al 9 agosto.

Risultato: tanta pianificazione e tanta insoddisfazione, ho sbagliato i calcoli algebrici, ho perso delle ore di sonno, mi sono crucciata nella decisione, e ora voglio andare via e mi tocca aspettare. Ecco cosa significa pianificare quando ancora hai nelle vene lo spumante delle feste natalizie

Ps.Acthung! A settembre, quando rientrerò, inzia il nuovo tour: bisognerà decidere le ferie per novembre dicembre e gennaio e pronti, via ricomincia la giostra e l'anno è passato, ma si può vivere così?
Vi farò sapere quanto mi sarà costata alla fine questa giostra di sali scendi, alla faccia delle vacanze economiche!
Per consolarmi mi dò alla cucina, cosa può distogliere la mia mente dalle ferie?

La mia bellissima sorellina, che in cucina non è proprio una maga, ogni tanto tira fuori dal cappello delle meraviglie una ricettina niente male come questa che vi riporto, l'ho chiamata rigatoni alla cinese perchè ha degli ingredienti che si trovano spesso nei piatti cinesi, ma sappiate che non ha nulla a che fare con la tradizione e la cucina cinese!

Rigatoni alla cinese

Rigatoni cinesi - Preparazione condimento


Ingredienti per 4/5 persone:

  • 400 gr di verza
  • 3 carote
  • 2 cipolle
  • sale
  • rigatoni o mezze maniche rigate ancora meglio
  • olio
  • parmigiano o pecorino secondo i propri gusti

Rigatoni cinesi - Cottura

In una capiente padella fai scaldare l'olio con le cipolle ridotte a striscioline magari con l'aiuto della mandolina, quindi aggiungi le carote e la verza ridotte a listarelle sempre con l'arnese di cui sopra, lascia stufare le verdure coprendo con il coperchio per far si che il vapore cuocia le verdure senza seccarle (e per questo costringervi ad aggiungere altro olio...) salate secondo il vostro gusto, se vedete che si asciugano e non sono ancora cotte potete bagnarle con una mezza tazzina di acqua. Cuocete la pasta,poi fatela saltare in padella, spolverizzate con abbondante parmigiano o pecorino, e gustate! é fresco, leggero salutare e gustoso!
bon appétit

Rigatoni cinesi - Serviti

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Di Risy (del 05/08/2008 @ 23:55:02, in ricordi, linkato 2794 volte)

Domenica mattina di agosto, mi sveglio più rimbambita di quanto non sia andata a letto la sera prima.
Il micio - eh sì perchè forse non vi ho detto che la primavera ci ha portato un gatto, gradito ospite della nostra piccola dimora - ha grattato alla porta dalle 4 di notte perché era in preda a una crisi di coccole. Gli apriamo la porta, lo facciamo saltare sul nostro letto e lui, incontenibile felino, non vuole dormire ma mordicchaire i nostri piedi. Quindi, dopo un'ora di trattative, riusciamo a farlo appisolare e noi con lui. Ma ecco che spunta dalla porta la cucciola sonnabula che, disturbata da graffi e miagolii, cerca rifugio tra le pieghe del nostro letto munita di cuscinetto e di inseparabile orsetto, si sistema in mezzo con la testa capovolta rispetto alle nostre e quindi i suoi deliziosi piedini vanno a x random tra me e bisy.
Alla fine siamo diventati cinque: noi tre, il gatto e l'orso. Forse avremo un pò di pace e riusiremo a farci ancora un paio d'ore, ma ecco che adesso il gatto si è destato e gioca con il ciuffo di capelli della piccola, lei si muove, si rigira e Busy disperato si alza, prende il gatto e lo risbatte in soggiorno, chiude tutte le porte e si mette nel letto della piccola. Oooohhhh, pace. Un'ora neanche, 8.47 la piccola strimpella che vuole i cartoni per restare a letto, insomma una come si deve alzare dopo una notte/alba di domenica così? Minimo mi girano le balls non credete?
E così mi alzo, preparo la colazione e la servo al letto ai due poltroni, attacco l'immancabile lavatrice e mi sprofondo nella poltrona, annuncio che non ho voglia di fare nulla, ho cucinato ieri e quindi il pranzo è pronto, la casa è abbastanza in ordine e pulita e nelle due ore che mi separano dal pranzo voglio rilassarmi pensare a me.
Improvvisamente, sprofondata nella poltrona, mi sento smarrita: ho del tempo per me cosa faccio? Potrei farmi una ceretta casalinga così da sfoggiare la gonna domani in ufficio... Ma no! Non mi va di alzarmi, scaldare la ceretta, stare china a strapparmi i peli. No! Li lascio lì. Allora potrei leggere, ma poi mi passa la voglia, il cervello vuole stare a folle. Allora navigo un po', però pensandoci bene non ho nessun tema caldo da seguire.

La mia agenda Iveco piena di ricette (e di ricordi...)

Cazius! Ma possibile che ho due ore per me e non so cosa fare? Mi guardo intorno e l'occhio cade sulla mitica agenda Iveco dove conservo le mie ricette dal lontano 1982, è gonfia e in disordine perché metto lì tutti i ritagli di giornale o le ricette che prendo al volo, poi aspetto il momento giusto per trascriverle. Ecco! Ho trovato! Stamattina pulisco e aggiorno la mia agenda di cucina. è bellissima, cioè bruttissima nel suo aspetto, ma bella dentro perché c'è tutta la mia vita, la mia adolescenza con la scrittura un po' infantile, la mia giovienzza con le ricette universitarie, la mia storia di famiglia con le ricette passate da questa o quella zia, da questa o quella amica, che inevitabilemente ti fanno ripensare a bei momenti...

E così mettendo in ordine mi è venuta tra le mani questa splendida ricetta di Pasta alla pecorara, identificata BY SIMINETTA, per ricordarmi chi me l'aveva passata. La prima volta che Siminetta, come chiamo io la mia carissima amica, me l'ha cucinata eravamo studentesse universitarie, io a Perugia, lei a Roma. In occasione di feste o shopping per saldi a me piaceva fare un salto a Roma ed ero immancabilmente ospite nella sua graziosa casetta, era uns domenica, non so perché ero a Roma, forse per qualche fuitina amorosa, chissà... non eravamo sole, ricordo che a tavola c'era qualcun altro che non riesco ad individuare nella memoria e lei ci fece questa deliziosa ricetta, molto elaborata e molto buona. Scorro le pagine, leggo, mi emoziono, mi alzo e cucino la pasta. Ovviamente estendo l'invito a tutto il IV piano visto che la ricetta è corposa di ingredienti, elaborata e buonissima. A fine pranzo tutti si leccano i baffi, gatto compreso mentre assaggia i resti della teglia. Che dirvi? Il piatto merita, non è propriamente estivo, però... buona cucina e buoni ricordi a tutti!

Chiudo con una chicca di saggezza: "Nella vita possono portarci via tutto quello che abbiamo ma non i ricordi, che restano e resteranno sempre solo nostri. È una grande risorsa, non sprechiamola: ha un grande potenziale"

Pasta alla pecorara

Pasta alla pecorara


Ingredienti per 4/5 persone:

  • 200 gr di carne macinata
  • 150 gr di pancetta affumicata
  • 1 melanzana
  • 2 zucchine
  • 2 peperoni
  • ricotta di pecora
  • pecorino grattuggiato
  • passata di pomodoro
  • olio
  • 1 cipolla
  • pasta di semola tipo orecchiette, cannolicchi, ecc.
opzionali
  • 250 gr di funghi
  • olive nere

Arrostire i peperoni, spellarli e farli a striscioline. Cuocere in padella zucchine, melanzana e funghi. In una pentola soffriggere olio e cipolla, aggiungere la carne macinata e successivamente la pancetta. Aggiungere la passata di pomodoro. Quando le verdure sono pronte, aggiungerle nel sugo e terminare la cottura. Infine aggiungere a piacere la ricotta e il pecorino.
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Libri:
La Casa degli Spiriti, Siddartha, Il codice da Vinci, La Casta, i romanzi di Sveva Casati Modigliani, Al di là del bene e del male, Il signore delle Mosche.

Film:
Tutti quelli del mitico Totò, del grande Pedro Almodavar, Il Signore degli Anelli, Ti presento Joe Black, Philadelfia, Via col Vento, C'era una volta in America, Chocolat. Le serie TV: Alias, Una mamma per amica, Grey's Anatomy, Dr House.






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