Domenica mattina di agosto, mi sveglio più rimbambita di quanto non sia andata a letto la sera prima.
Il micio - eh sì perchè forse non vi ho detto che la primavera ci ha portato un gatto, gradito ospite
della nostra piccola dimora - ha grattato alla porta dalle 4 di notte perché era in preda a una crisi di coccole.
Gli apriamo la porta, lo facciamo saltare sul nostro letto e lui, incontenibile felino, non vuole dormire ma mordicchaire
i nostri piedi. Quindi, dopo un'ora di trattative, riusciamo a farlo appisolare e noi con lui. Ma ecco che spunta dalla
porta la cucciola sonnabula che, disturbata da graffi e miagolii, cerca rifugio tra le pieghe del nostro letto munita
di cuscinetto e di inseparabile orsetto, si sistema in mezzo con la testa capovolta rispetto alle nostre e quindi i suoi
deliziosi piedini vanno a x random tra me e bisy.
Alla fine siamo diventati cinque: noi tre, il gatto e l'orso. Forse avremo un pò di pace e riusiremo a farci ancora
un paio d'ore, ma ecco che adesso il gatto si è destato e gioca con il ciuffo di capelli della piccola, lei si muove,
si rigira e Busy disperato si alza, prende il gatto e lo risbatte in soggiorno, chiude tutte le porte e si mette nel letto
della piccola. Oooohhhh, pace. Un'ora neanche, 8.47 la piccola strimpella che vuole i cartoni per restare a letto, insomma
una come si deve alzare dopo una notte/alba di domenica così? Minimo mi girano le balls non credete?
E così mi alzo, preparo la colazione e la servo al letto ai due poltroni, attacco l'immancabile lavatrice e mi sprofondo nella poltrona, annuncio che non ho voglia di fare nulla, ho cucinato ieri e quindi il pranzo è pronto, la casa è abbastanza in ordine e pulita e nelle due ore che mi separano dal pranzo voglio rilassarmi pensare a me.
Improvvisamente, sprofondata nella poltrona, mi sento smarrita: ho del tempo per me cosa faccio? Potrei farmi una ceretta casalinga così da sfoggiare la gonna domani in ufficio... Ma no! Non mi va di alzarmi, scaldare la ceretta, stare china a strapparmi i peli. No! Li lascio lì. Allora potrei leggere, ma poi mi passa la voglia, il cervello vuole stare a folle. Allora navigo un po', però pensandoci bene non ho nessun tema caldo da seguire.
E così mettendo in ordine mi è venuta tra le mani questa splendida ricetta di Pasta alla pecorara, identificata BY SIMINETTA, per ricordarmi chi me l'aveva passata. La prima volta che Siminetta, come chiamo io la mia carissima amica, me l'ha cucinata eravamo studentesse universitarie, io a Perugia, lei a Roma. In occasione di feste o shopping per saldi a me piaceva fare un salto a Roma ed ero immancabilmente ospite nella sua graziosa casetta, era uns domenica, non so perché ero a Roma, forse per qualche fuitina amorosa, chissà... non eravamo sole, ricordo che a tavola c'era qualcun altro che non riesco ad individuare nella memoria e lei ci fece questa deliziosa ricetta, molto elaborata e molto buona. Scorro le pagine, leggo, mi emoziono, mi alzo e cucino la pasta. Ovviamente estendo l'invito a tutto il IV piano visto che la ricetta è corposa di ingredienti, elaborata e buonissima. A fine pranzo tutti si leccano i baffi, gatto compreso mentre assaggia i resti della teglia. Che dirvi? Il piatto merita, non è propriamente estivo, però... buona cucina e buoni ricordi a tutti!
Chiudo con una chicca di saggezza: "Nella vita possono portarci via tutto quello che abbiamo ma non i ricordi, che restano e resteranno sempre solo nostri. È una grande risorsa, non sprechiamola: ha un grande potenziale"
Pasta alla pecorara
Ingredienti per 4/5 persone:
- 200 gr di carne macinata
- 150 gr di pancetta affumicata
- 1 melanzana
- 2 zucchine
- 2 peperoni
- ricotta di pecora
- pecorino grattuggiato
- passata di pomodoro
- olio
- 1 cipolla
- pasta di semola tipo orecchiette, cannolicchi, ecc.
- 250 gr di funghi
- olive nere
Arrostire i peperoni, spellarli e farli a striscioline. Cuocere in padella zucchine, melanzana e funghi. In una pentola soffriggere olio e cipolla, aggiungere la carne macinata e successivamente la pancetta. Aggiungere la passata di pomodoro. Quando le verdure sono pronte, aggiungerle nel sugo e terminare la cottura. Infine aggiungere a piacere la ricotta e il pecorino.