Quasi non ci credo, sono arrivate le ferie!!!
Risy è già tornata nelle montagne natie, ha raggiunto la cucciola. Io sono rimasto a Milano con il gatto per fare gli ultimi scampoli di lavoro.
Non ce la faccio più! Davvero! E' stato un anno incredibilmente intenso, troppo forse. Senza che possa dire: ma ne vale la pena? Quanto tempo sottratto alle deliziose cene preparate da Bisy e gustate in seconda serata, magari da solo, perché determinati "task" non potevano attendere di essere completati. Ne vale la pena? Quanta stanchezza, mentale più che fisica, accumulata fino a toglierti le più normali facoltà psico fisiche, l'impossibilità di abbracciare la tua bimba e raccontarle storie di elfi e draghi, di streghe e folletti, o semplicemente dell'accaduto nel giorno che ci ha separato, e guardarla così, di taglio nella penombra del suo sonno tranquillo cercando un motivo che ti faccia dire: ma ne vale la pena? Poi cerchi di tirarti su pensando che tutto sommato è un bel lavoro, forse un po' sottopagato, ma che ti consente di vivere in una bella casa e assicurare un certo benessere... Ma è proprio così? Trascorrere 13 ore della propria giornata a realizzare i piani di qualcun altro come può produrre benessere? Quando si accorgeranno in azienda che la qualità del tempo che trascorriamo a produrre vale di più della produzione stessa? Che il capitale umano non è una figura retorica ma un bene prezioso al quale dovrebbero dedicare una voce di budget? Che ce ne facciamo di ciò che viene prodotto nell'infelicità o peggio nell'apatia? Qualsiasi lavoro facciate, chiedetevi se almeno non vi renda infelice, o non vi sottragga alle occasioni di felicità, perché se così fosse, la domanda sarebbe sempre la stessa: ma ne vale la pena?
Un saluto a tutti e un augurio di buone ferie, ci si rilegge a settembre per tornare ai fornelli più carichi che mai!
A presto!
Domenica mattina di agosto, mi sveglio più rimbambita di quanto non sia andata a letto la sera prima.
Il micio - eh sì perchè forse non vi ho detto che la primavera ci ha portato un gatto, gradito ospite
della nostra piccola dimora - ha grattato alla porta dalle 4 di notte perché era in preda a una crisi di coccole.
Gli apriamo la porta, lo facciamo saltare sul nostro letto e lui, incontenibile felino, non vuole dormire ma mordicchaire
i nostri piedi. Quindi, dopo un'ora di trattative, riusciamo a farlo appisolare e noi con lui. Ma ecco che spunta dalla
porta la cucciola sonnabula che, disturbata da graffi e miagolii, cerca rifugio tra le pieghe del nostro letto munita
di cuscinetto e di inseparabile orsetto, si sistema in mezzo con la testa capovolta rispetto alle nostre e quindi i suoi
deliziosi piedini vanno a x random tra me e bisy.
Alla fine siamo diventati cinque: noi tre, il gatto e l'orso. Forse avremo un pò di pace e riusiremo a farci ancora
un paio d'ore, ma ecco che adesso il gatto si è destato e gioca con il ciuffo di capelli della piccola, lei si muove,
si rigira e Busy disperato si alza, prende il gatto e lo risbatte in soggiorno, chiude tutte le porte e si mette nel letto
della piccola. Oooohhhh, pace. Un'ora neanche, 8.47 la piccola strimpella che vuole i cartoni per restare a letto, insomma
una come si deve alzare dopo una notte/alba di domenica così? Minimo mi girano le balls non credete?
E così mi alzo, preparo la colazione e la servo al letto ai due poltroni, attacco l'immancabile lavatrice e mi sprofondo nella poltrona, annuncio che non ho voglia di fare nulla, ho cucinato ieri e quindi il pranzo è pronto, la casa è abbastanza in ordine e pulita e nelle due ore che mi separano dal pranzo voglio rilassarmi pensare a me.
Improvvisamente, sprofondata nella poltrona, mi sento smarrita: ho del tempo per me cosa faccio? Potrei farmi una ceretta casalinga così da sfoggiare la gonna domani in ufficio... Ma no! Non mi va di alzarmi, scaldare la ceretta, stare china a strapparmi i peli. No! Li lascio lì. Allora potrei leggere, ma poi mi passa la voglia, il cervello vuole stare a folle. Allora navigo un po', però pensandoci bene non ho nessun tema caldo da seguire.
E così mettendo in ordine mi è venuta tra le mani questa splendida ricetta di Pasta alla pecorara, identificata BY SIMINETTA, per ricordarmi chi me l'aveva passata. La prima volta che Siminetta, come chiamo io la mia carissima amica, me l'ha cucinata eravamo studentesse universitarie, io a Perugia, lei a Roma. In occasione di feste o shopping per saldi a me piaceva fare un salto a Roma ed ero immancabilmente ospite nella sua graziosa casetta, era uns domenica, non so perché ero a Roma, forse per qualche fuitina amorosa, chissà... non eravamo sole, ricordo che a tavola c'era qualcun altro che non riesco ad individuare nella memoria e lei ci fece questa deliziosa ricetta, molto elaborata e molto buona. Scorro le pagine, leggo, mi emoziono, mi alzo e cucino la pasta. Ovviamente estendo l'invito a tutto il IV piano visto che la ricetta è corposa di ingredienti, elaborata e buonissima. A fine pranzo tutti si leccano i baffi, gatto compreso mentre assaggia i resti della teglia. Che dirvi? Il piatto merita, non è propriamente estivo, però... buona cucina e buoni ricordi a tutti!
Chiudo con una chicca di saggezza: "Nella vita possono portarci via tutto quello che abbiamo ma non i ricordi, che restano e resteranno sempre solo nostri. Č una grande risorsa, non sprechiamola: ha un grande potenziale"
I preferiti di Risy...
Musica:
Pino Daniele, Renato Zero, Ligabue, F. De Gregori, e poi musica Jazz, soul, blues, Bossa Nova.
Libri:
La Casa degli Spiriti, Siddartha, Il codice da Vinci, La Casta, i romanzi di Sveva Casati Modigliani, Al di là del bene e del male, Il signore delle Mosche.
Film:
Tutti quelli del mitico Totò, del grande Pedro Almodavar, Il Signore degli Anelli, Ti presento Joe Black, Philadelfia, Via col Vento, C'era una volta in America, Chocolat. Le serie TV: Alias, Una mamma per amica, Grey's Anatomy, Dr House.